Litoranea di Pontecagnano Salerno (Italy)
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La Piazzetta
Da Marina
Grande, con la funicolare o in taxi, in pochi minuti si giunge alla piazza
Umberto I detta "La Piazzetta", il centro dell'abitato di capri e punto
d'incontro turistico e mondano.
La piccola piazza è tutta chiusa e raccolta come un cortile.
Essa è cinta dalla Torre dell'Orologio, forse torre campanaria dell'antica
cattedrale, dagli uffici pubblici cittadini (situati nei locali dell'ex palazzo
vescovile) e da negozi e caffè; le fa da quinta il pittoresco fianco sinistro
della chiesa di S. Stefano.
La piazza doveva già far parte del primitivo nucleo abitato di Capri (V-IV sec.
a.C.), come testimonierebbero alcuni tratti di mura in blocchi di calcare, parte
in opera quadrata, parte nella tecnica più antica dell'opera pseudopoligonale,
visibili dall'estremità della terrazza della funicolare, incorporati fra case e
mura medioevali, sul lato Nord-Est dell'abitato. Con un altro tratto murario
alle falde del Castiglione ed altri distrutti fin dall'epoca romana, essi
formavano l'imponente cinta fortificata dell'acropoli greca.
Intorno alla piazza si addensa il quartiere medioevale, di notevole interesse
storico-urbanistico, caratterizzato da un intrico di tortuose stradette.
Oggi nella piazza, c'e l'ufficio dell'Azienda Autonoma di Cura Soggiorno e
Turismo di Capri, molto utile per informazioni su orari utili e itinerari. I
tavoli dei numerosi bar occupano quasi per intero lo spazio, sembra così di
trovarsi in un meraviglioso salotto all'aperto. Tantissimi i personaggio noti e
meno noti che siedono ai tavolini. Dalla Piazzetta, si diramano varie stradine,
via Le Botteghe, Via Longano, Via Acquaviva e via Vittorio Emanuele. Tantissimi
i negozi e le buotique prestigiose, gioiellerie, alberghi, night club.
Piazzetta della Funicolare: murazione preromana
Rappresenta uno dei pochi residui delle fortificazioni più antiche dell'abitato
di Capri; in esse si riconoscono due
fasi costruttive: la più antica è costituita da un'opera pseudopoligonale, la
più recente da blocchi squadrati.
Datate da vari studiosi al 1000 a.C., oppure (Maiuri), rispettivamente al V e IV
secolo a.C., poco si sa effettivamente di esse, nè scavi e analisi sistematiche
vi sono stati compiuti.
Sono state inglobate nel passato nella cortina di case di via Longano; oggi sono
state quasi del tutto cancellate dal continuo rinnovamento edilizio dell'area.
Sono collegate al campanile ed all'antica porta del paese, quest'ultirna
caratterizzata da archi, crociere ogivali e frammenti di scavo, e sormontata
dalla lapide dedicata all'americano Thomas Spencer Jerome, studioso di Tiberio a
cui dedicò ampi studi.
J. FERSEN, 1910
La Piazza! Il sole delle tre vi batteva in pieno, schizzando di luce la
scalinata di pietra, i cui gradini coperti dai vasi di fiori di un mercante
ambulante, conducono alla cattedrale magniloquente e recentemente rimodernata.
A destra, come prolungamento della strada, una terrazza contornata da colonne
bianche con un cartello che indicava l'entrata della funicolare, dominava il
mare.
Un vecchio campanile, che portava come un monocolo il suo orologio di faienza
azzurra, reggeva uno stemma borbonico e delle finestre cieche di locande
improbabili. Montava la guardia all'angolo della terrazza e, massiccio, sembrava
balbettare nel suonare le ore.
Il municipio, tre caffè, due barbieri, un farmacista e una venditrice di verdura
dall'insegna nerastra da cui pendevano dei peperoncini giocavano ai quattro
cantoni con le loro facciate bianche, gialle e rosa, ricoperte da affissi.
E tutto questo, fra un formicolio di lazzaroni, di pescatori e di comari
schiamazzanti, puzzava di muschio, di olio fritto e d'aglio.
Al momento, I'animazione era al colmo, perchè era appena partito il vapore per
Napoli. Si viveva il primo atto della
Carmen.