Litoranea di Pontecagnano Salerno (Italy)
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I faraglioni
I Faraglioni
sono di sicuro la caratteristica di Capri più conosciuta nel mondo. Sono tre (a
dire il vero ce n'è un quarto staccato, come vedremo poi): il primo, attaccato
alla costa, si chiama 'Stella' o anche 'F. di terra', ed è alto 109 metri. Il
secondo, il più piccolo, è detto semplicemente 'F. di mezzo' ed è alto 81 metri.
L'ultimo all'esterno ha nome 'Scopolo' ma è anche chiamato 'F. di fuori' ed è
alto 104 metri. Sono famosi anche per ospitare una varietà rara di lucertola, la
'lucertola azzurra' (lacerta coerulea muralis o faraglionensis) che ha
sviluppato una particolare pigmentazione azzurrognola lungo tutto il corpo.
Prima si riteneva vivesse solo sui Faraglioni di Capri, ma pare sia presente in
altri analoghi posti lungo la costa siciliana.
Faraglioni è un nome generico, anche se quelli di Capri sono i 'Faraglioni' per
antonomasia (quando un nome comune è usato come nome proprio e tutti capiscono
perché la cosa indicata è famosa o importante). Questo termine indica una
particolare formazione geologica costituita da alti e aspri scogli, fortemente
corrosi dal mare e dai venti, che sorgono isolati in prossimità delle coste.
Possono essere di origine o calcarea (come questi) o vulcanica, isolatisi per
movimenti tettonici o ammassarsi progressivo di lave. L'elemento caratterizzante
è sempre la forte azione corrosiva del mare che li modella in forme acuminate e
aspre.
Il nome Faraglioni probabilmente deriva da antichi toponimi Greci e Romani
contenenti la parola "pharos" (faro), quando si guidava la navigazione
utilizzando le alture vicino alle coste come fari, ponendo alle loro sommità dei
fuochi di segnalazione da mantenere accesi, specie nelle notti di luna nuova. I
marinai greci e romani, non appena potevano, navigavano a vista delle coste sia
perché le loro tecniche costruttive non permettevano di affrontare a cuor
leggero il mare aperto, sia per problemi di orientamento. Ma questo li esponeva
ad altri pericoli: sbattere contro secche o scogli e fare di conseguenza
naufragio non era poi così raro. Di qui la necessità di segnalare gli scogli
fuori costa. Il Faraglione di mezzo è attraversato da parte a parte da una
galleria naturale lunga 60 metri, in cui possono passare anche barche di media
grandezza.
Leggermente appartato alle spalle degli altri tre c'è un quarto faraglione, più
basso ma più esteso, detto il 'Monacone', forse per la presenza di una piccola
colonia di foche monache che pare popolasse le sue pendici.
Il ritrovamento dei resti di una scala romana sul Monacone ha alimentato la
leggenda che questo scoglio fosse stato adibito a monumento funerario per
Masgaba, l'architetto africano che costruì le ville imperiali romane di Capri.
Mancano tuttavia conferme di questa supposizione. Il Monacone portegge dal vento
di Scirocco la baia alle spalle del faraglioni, detta Porto di Tragara perché
qui c'era l'approdo romano che collegava la sovrastante Villa imperiale di
Tragara.