Da Castellamare di Stabia a Sant’Agata sui Due Golfi
Centro famoso per i cantieri navali, Castellamare di Stabia è anche una nota stazione termale.
Il nome deriva da un castello medievale (castrum ad mare), termine cui fu aggiunto il toponimo dell’antica città di Stabiae, distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. assieme a Pompei e Ercolano. Gli scavi archeologici hanno rilevato anche qui strutture antiche: la necropoli di Madonna delle Grazie e numerosi edifici romani, di cui due visitabili, Villa San Marco e Villa Arianna. Vico Equense, famosa per le stazioni termali e per la pizza” a metro”, conserva numerose testimonianze del passato: la chiesa dell’Annunziata, l’unica chiesa gotica nella Penisola Sorrentina, Castello Giusso, fondato dagli Angioini e rimaneggiato tra il 600 e l’800, e l’interessante Antiquarium, dove sono esposti i materiali archeologici (VII-V secolo a.C.) provenienti da una necropoli.
Da Vico Equense la strada statale diventa tortuosa, seguendo le pendici sinuose dei Monti Lattari.
Da Piano di Sorrento, una terrazza naturale di roccia tufacea, si può ammirare in lontananza Sorrento e dietro Punta del Capo, il profilo di Capri.
Piano di Sorrento, che digrada verso il mare con una dolce inclinazione, gode di una temperatura piuttosto fresca anche d’estate.
La strada scende poi fino a Meta, località di villeggiatura e balneare, con le belle spiagge di Mirina di Meta e Alimuri. Nel centro storico notevole è la basilica di Santa Maria del Lauro. Subito dopo si arriva alla località più celebre della costiera: Sorrento.
La città è arroccata su un imponente zoccolo di tufo, con profonde gole a picco sul mare. Le case sono immerse nel verde e circondate da aranceti, limonaie e oliveti. A farle da cornice si innalzano i rilievi che formano la lunga dorsale della Penisola Sorrentina. Sorrento è un centro tranquillo, godibile in ogni stagione per il clima mite, il profumo dei giardini e le terrazze panoramiche sul mare. La fama turistica della cittadina nasce nell’800, ma la sua vicenda storica ha radici più antiche: il nome Surrentum è da collegare forse alla leggenda delle sirene, e si favoleggia di una fondazione fenicia della città. Certo è che in età romana era dimora prediletta dell’aristocrazia. Il centro della cittadina è piazza Tasso, che prende il nome dal monumento dedicato all’autore della Gerusalemme Liberata, nato a Sorrento nel 1544. Risale al XV secolo il Duomo, che ha subito nel corso degli anni diversi rimaneggiamenti. Il coro ha raffinati intarsi lignei, la tecnica in cui la città vanta un ‘illustre tradizione.
I reperti del passato sono conservati al Museo Correale di Terranova, ospitato nella dimora settecentesca dei Correale, “il più bel museo di provincia d’Italia “, secondo Amedeo Maiuri. Importanti sia la sezione archeologica, con la celebre Base di Augusto, sia quella medioevale, con lavori marmorei risalenti al X e XI secolo. Vasta la collezione di mobili, porcellane e dipinti.
Settecentesca è la chiesa di San Francesco, dalla quale si raggiunge la Villa Comunale, un giardino pubblico a picco sul mare che offre uno spettacolare panorama sul golfo di Napoli. La spiaggia più estesa è Marina Grande, meta tradizionale delle passeggiate dei sorrentini.
Dopo punta del Capo dove si affacciano i ruderi della Villa di Pollio Felice (I secolo d.C., si noti come Bagni della regina Giovanna), si raggiunge Massa Lubrense, frequentata stazione climatica in posizione panoramica. La cittadina e meno universalmente nota di altri centri della penisola e non direttamente investita da flussi turistici; per questo mantiene un carattere più appartato e conserva sapori e suggestioni altrove scomparsi, come per esempio i vecchi casolari agricoli. Nei pressi si trova Marina della Lobra, borgo marinaro con le case costruite a ridosso della spiaggia del piccolo porto.
Intorno a Massa Lubrense ci sono molte località incantevoli: Termini, Merano, borgo a mezza costa con case e pergolati che scendono verso il mare, la vasta e bellissima Marina di Cantone.
Da Massa si può proseguire lungo la costa fino all’estremità della Penisola Sorrentina, di fronte a Capri: la Punta Campanella. Nell’antichità questo luogo era sacro: forse proprio qui sorgeva il tempio greco dedicato alle sirene di cui parlano gli scrittori antichi. In età classica il tempio fu dedicato ad Atena; i Romani costruirono poi la strada che qui giungeva da Sorrento. Nel tratto finale verso la Punta e visibile in alcuni punti il lastricato in pietra. La torre-faro, eretta nel 1335 e rifatta nel 1566, segnalava l’arrivo dei pirati con il suono di una campana, da cui il nome attuale della punta. Qui sì scopre il volto più selvaggio e incantato della Costiera. E’ possibile esplorare questo affascinante ambiente naturale seguendo un sentiero che giunge alla suggestiva Baia di Ieranto, un’insenatura rocciosa ai piedi del monte San Costanzo, oggi proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano) che ne tutela l’integrità.
Da Massa Lubrense si può salire alla frazione di Sant’Agata sui due Golfi, in magnifica posizione panoramica sui golfi di Napoli e Salerno, e raggiungere l’antico eremo carmelitano del secolo XVII chiamato Deserto.
Una terra protesa nel mediterraneo, dipinta, descritta e cantata in ogni tempo da artisti, poeti e grandi viaggiatori. Coste frastagliate e inaccessibili si alternano a spiagge amene e dolcissime; cale protette a grotte e baie d'incanto. E all'interno pianori, alte e basse colline si alternano a profondi valloni e maestose montagne, dando vita ad un paesaggio unico al mondo, dove grandiosa è stata l'opera dell'uomo, che ha sistemato le zone più impervie trasformandole nelle famose terrazze, gradoni di terra degradanti verso il mare, sui quali ha coltivato aranci, limoni, ulivi e viti. Sono i giardini di delizia dai quali in primavera esala un profumo inebriante di zagara. Il clima mite ed asciutto durante quasi tutto l'anno fa della penisola sorrentina la meta ideale di ogni stagione.
Giungendovi via terra vi accoglierà Vico Equense, che appare col suo castello Giusso e che, con il suo austero Monte Faito (1400 mt.) vi permette di passare dal mare alla montagna in pochi minuti. E poi Meta di Sorrento, segreta, i cui antichi casali e le cui spiagge assolate sono tutte da scoprire, Piano di Sorrento, cittadina vivace che miscela con maestria la propria identità marittima a quella rurale e a quella di attivo centro commerciale della penisola; la sua bassa collina è attraversata da stradine strette, costeggiate da alti muri che chiudono antichi agrumeti. E ancora Sant'Agnello, la cui affacciata sul mare, a picco su un costone tufaceo, ha incantato la casa reale dei Borbone e i principi di tutta Europa, che qui hanno costruito ville da favola. E, affacciata sul mare e contornata dalle sue colline, appare Sorrento, cittadina internazionale, con il suo centro antico, le sue marine, i suoi giardini d'agrumi; e infine si giunge all'amenissima Massa Lubrense, estremo lembo della Penisola, adagiata dinanzi a Capri, un'oasi naturale con innumerevoli percorsi pedonali tra antichi casali, aree archeologiche, macchia mediterranea e panorami indescrivibili sul mare e spiagge d'incanto.
Questa terra è stata abitata e amata dall'uomo fin dall'antichità: i Greci ne sono stati così affascinati da immaginare che in questi mari vivessero le sirene, al cui canto era impossibile sottrarsi; al mito non hanno resistito i Romani, che ne hanno perpetuato la fama delle mille bellezze e infinite risorse naturali. Vi hanno tracciato una strada che la penetra fino all'estrema Punta Campanella e sul mare hanno costruito approdi, pescherie, ninfei e vasche termali per magnificare le loro ville sontuose, come quella di Pollio Felice, i cui resti ne testimoniano l'imponenza.
E durante il Medioevo e l'età moderna la popolazione, forte di uno spirito di scambio culturale, non ha temuto i saraceni e non è mai arretrata dal mare, continuando ad abitare nelle bellissime marine: Marina di Aequa, Marina Grande, Marina della Lobra. E gli spagnoli che l'anno governata per tutta l'età moderna l'hanno amata per l'abbondanza di frutta, di pesci e di uccelli, di carni e di formaggi. E dopo di loro nel Settecento, la Penisola Sorrentina è stata riscoperta dal Grand Tour. Gli intellettuali di tutta Europa, come Nietzsche e Ibsen, vi hanno trovato alimento spirituale e culturale inaugurando quel gusto del vivere in villa, che ha reso la Penisola Sorrentina meta ambita di un turismo esclusivo. In un clima ordinato e sicuro, ciascuno trascorrerà la sua vacanza ideale: potrà scegliere tra natura e silenzio, salute e cultura, bagni di mare, cure termali nelle acque dello scrajo, gite in barca, passeggiate naturalistiche, escursioni su siti archeologici delle necropoli di Aequa e del Deserto e visite ai musei (Museo Mineralogico, Museo Correale, Museo di Villa Fondi), ai centri storici con i loro monasteri e chiostri, come quello di San Francesco in Sorrento, e gli antichi casali con le loro chiese affrescate, come la Cappella di Santa Lucia di Vico Equense, ma anche sport e manifestazioni musicali e cinematografiche di risonanza internazionale, spettacoli teatrali, locali notturni e bar.
Qui è festa tutto l'anno: le mille tradizioni culturali locali trovano espressione su un calendario fitto di appuntamenti: dal carnevale alle famosissime processioni pasquali che attraversano tutta la Penisola, alle mille sagre estive e autunnali di prodotti tipici e allietate dalla tarantella sorrentina, antica danza folkloristica, alle ricche manifestazioni natalizie. E ancora l'artigianato, la cui espressione più nota è l'intarsio in legno, ma che vanta anche una produzione cantieristica di barche contese su tutti i mercati. Per finire ai tanti liquori distillati dai prodotti locali: limoni, mandarini arance, noci.
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