Il 24 agosto del 79d.C. il Vesuvio si risvegliò dopo un lunghissimo sonno, cogliendo di sorpresa le popolazioni dell’area. L’eruzione fu apocalittica: la vita ai piedi del Vulcano fu cancellata: delle città scomparse si perse perfino la memoria.
Dopo 1700 anni, le cittadine vesuviane tornarono alla luce, offrendo all’umanità i più importanti siti archeologici del mondo: Ercolano e Pompei.
A differenza di Pompei sepolta da uno strato di cenere e lapilli, Ercolano fu sommersa da una colata di fango e lava spessa fino a 25 metri. Proprio il fango ha preservato i materiali, sigillando tutto: il legno, le stoffe e i cibi hanno subito una lenta trasformazione, rimanendo però alterati dentro il loro involucro, quasi pietrificati.